QUANDO IL GOTHIC SI CHIAMAVA DARK WAVE
di Giancarlo Bolther
Le fredde nebbie autunnali preparano la strada ad un inverno buio e silenzioso. Fra le lapidi e il muschio si aggirano gli spettri dei sogni infranti, di quello che non sarà mai, le speranze, le dolci illusioni, l'infanzia perduta, il dolore senza risposta. L'aria è satura dell'odore dolciastro delle foglie in decomposizione, la luce ed i profumi dell'estate sono solo un ricordo. Come sarebbe bello potersi addormentare, ma la paura rende insonne questa attesa angosciosa..